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Nuovi Problemi

MA I ROBOT CI FARANNO LICENZIARE?

«Che la tecnologia sopprima il lavoro più di quanto ne crei è sotto gli occhi di tutti» dice il sociologo Luciano Gallino, uno dei principali esperti del rapporto tra nuove tecnologie e lavoro. «Un tempo per costruire un’auto ci volevano 1.465 ore, adesso ne bastano 8. Negli Usa si stima che il 45 % degli occupati entro 5 anni possano essere sostituiti dalle macchine.

Le imprese italiane, già oggi, rimpiazzano la manodopera con intelligenze artificiali e automazione.  Tra il 2010 e il 2012, dopo la Germania, siamo stati il primo acquirente europeo di robot industriali.

Le imprese hanno licenziato, e lo faranno ancora più.  Finora la tecnologia ha facilitato il lavoro, ma adesso che sta puntando sempre di più sulla sostituzione delle abilità umane non sappiamo cosa ci aspetta. Probabilmente più inoccupati».

NO «Quello dei robot che ci rubano il lavoro è un luogo comune, molto simile a quello che ha accompagnato la diffusione del pc.» spiega Bruno Siciliano, direttore di Prisma, il laboratorio di robotica dell’università Federico II di Napoli, uno dei centri di eccellenza in Italia.

« Le professioni si evolvono, non spariscono. Ci saranno meno camerieri e più programmatori. E nella maggior parte dei casi le macchine saranno un aiuto, non un sostituto. La nostra economia ne trarrà giovamento. Pensiamo al settore tessile, che oggi utilizza i lavoratori nel Sud del mondo sfruttandoli in attività ripetitive e alienanti: con i robot la produzione tornerebbe qui. Senza contare i lavori pericolosi. In Afghanistan viene sminato un terreno al costo di 5 vite. Non sarebbe meglio un sostituto meccanico?».


E se un robot ti rubasse il lavoro?

"Nel futuro, dicono gli esperti, ognuno avrà il suo robot personale. Anche io ne vorrei uno. Purché non mi faccia sentire inutile".